Lo sport, un farmaco da utilizzare con intelligenza Grande successo per il X° simposio multidisciplinare a Cordenons Auditorium del Centro culturale Aldo Moro di Cordenons pieno di atleti, allenatori, studenti universitari e persone interessate alla medicina sportiva per il X° simposio multidisciplinare organizzato da Triathlon Team Cordenons e Assessorato regionale allo sport del Friuli Venezia Giulia. Un convegno dal titolo “Un farmaco straordinario: lo sport”, nel quale illustri relatori hanno spiegato che “fare esercizio fisico sia un farmaco che se ben usato è migliore dei farmaci a disposizione”, come ha sottolineato Francesco Saverio Dioguardi, uno dei riferimenti mondiali per lo studio dei metabolismi intermedi e autore di libri e innovatore nel campo della nutrizione umana, appena rientrato dagli Usa per presentare, per la prima volta in Italia, i suoi ultimi studi sul campo. Tra i casi esposti nella giornata anche quelli di diabetici, nefropatici e trapiantati che hanno saputo compiere “miracoli” medico-sportivi percorrendo maratone e ultramaratone e spostando più avanti la frontiera della scienza. “Abbiamo voluto – hanno spiegato il presidente del Triathlon Team Antonio Iossa e il vicepresidente e curatore del convegno Paolo Tedeschi – analizzare il farmaco denominato sport sotto quattro punti di vista: metabolico, fisiologico, psicologico e tecnico. È un farmaco che dà risultati ma anche effetti collaterali, quindi per questo deve essere modulato”. Se il primo aspetto è stato esposto dal citato Dioguardi, per gli altri hanno parlato nell'ordine: Per il tecnico Huber Rossi della Rosa & Associati, che con il Centro Marathon di Brescia rappresenta il punto di riferimento scientifico mondiale per la corsa, con particolare attenzione alla maratona (seguono anche le nazionali kenyota e cinese). Per il psicologico Dario Gattinoni, che è sicuramente uno degli “inventori” del fitness in Italia e da molti anni si occupa professionalmente delle componente psicologica degli atleti. Per la fisiologica l’equipe medica diretta dal professor Pietro Enrico Di Prampero, dell’Università di Udine, la quale ha presentato lo studio effettuato su un gruppo d’atleti di Magraid 2009 (dal nome dell’ultra maratona nei Magredi lo studio è anche denominato Magraid Lab), che ha prodotto risultati destinati ad essere un nuovo riferimento mondiale nella fisiologia dello sport. Magraid Lab si è concentrato sugli esiti muscolari, cardiaci, nutrizionali ed energetici delle ultra maratone oltre a un caso clinico sulla corsa nei nefropatici. Presenti anche Andrea Accorsi, maratoneta che otto anni fa aveva perso la memoria ed era stato in coma dopo un incidente, a testimonianza del potere riabilitativo della corsa (come ha raccontato nel suo libro intitolato “12 ore”), e Valerio Sani, atleta nefropatico che disputò la prima edizione di Magraid e che quest'estate ha percorso a piedi tutte le Alpi da Montecarlo a Trieste.
Hanno portato il proprio saluto anche i rappresentati degli enti patrocinatori: Lorenzo Cella (presidente del Coni Pordenone), Stefano Mazzacane (assessore comunale di Cordenons, per il quale era presente anche il sindaco Mucignat), Ennio Midena (assessore di San Giorgio della Richinvelda) e Francesca Papais (vicesindaco di Zoppola). Tra i patrocinatori anche i Comuni di San Quirino e Pordenone. Presente anche la dottoressa Michela Zin della Camera di commercio di Pordenone. Il convegno è riconosciuto quale momento formativo ufficiale dalla Federazione italiana Triathlon (presente il presidente regionale Enrico Tion), nonché ha dato crediti formativi agli universitari udinesi. |